Un maggiolino matto atterra a Carpinello

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Che sorpresa percorrendo la statale Cervese imbattersi in un vecchio maggiolino letteralmente paracadutato nel bel mezzo di una rotonda! Macchina fotografica ed un paio di scatti sono d’obbligo!

Ma come mai un maggiolino atterra nel bel mezzo di una rotonda?

Poche ricerche e scopro che la Cervese SS254 che unisce Forlì con Cervia attraversando la bellissima Riserva naturale Salina di Cervia storicamente è una delle strade con il più alto tasso di mortalità della Romagna. Le amministrazioni al fine di rendere più sicura la viabilità hanno introdotto questa rotonda all’altezza del quadrivio con la Ravenna Forlimpopoli. Poi nel luglio 2013 hanno inaugurato questo monumento nel mezzo della rotonda come invito a rallentare.

L’artista forlivese Mario Magnani è l’autore, e come sempre accade in opere di questo tipo trova sia sostenitori che detrattori.

Io sono emiliano e, come tale, profondamente appassionato e legato alla motoristica di questo territorio: Ferrari, Ducati, Maserati, Lamborghini, per dire alcuni marchi più conosciuti. Sono rimasto profondamente colpito dal fatto che nella terra dei grandi appassionati di velocità qual’é la Romagna di Marco Melandri, Loris Capirossi, Andrea Dovizioso, Loris Reggiani, Renzo Pasolini, Alex De Angelis, Marco Simoncelli, Manuel Poggiali, Mattia Pasini, Alex Zanotti dove il motore (in romagnolo la motocicletta) è una passione paragonabile al primo amore, si respiri o si cominci a respirare un’esigenza nuova.

Le strade di tutta Italia sono vittime della fretta di arrivare, della disattenzione conseguente all’abitudine, della superficialità con la quale ci si concede una piccola violazione, e per la sovrastimata sicurezza delle proprie capacità o sorte… perché? Non è forse vero che la vita è più importante?

Rallentare eleva la qualità della vita, e se i mazzi di fiori, i piccoli altari e le lapidi messe a monito ai lati delle strade non bastano a diffondere la consapevolezza, benvengano anche i monumenti che colpiscono l’attenzione più per l’originalità che per lo spunto artistico o la bellezza, che fanno parlare di sé.

Chi ha deciso di rispettare il codice, anche quando percorrendo un tratto stradale pare che i limiti di velocità siano stati stabiliti in un momento di scarsa lucidità mentale, sa che è più faticoso avere una guida etica piuttosto che immorale, e che quando più dell’ottanta percento dei conducenti che incroci per strada lo sta facendo commettendo un’infrazione si rende conto che l’unico modo per cambiare le cose è la denuncia e l’educazione. L’arte è da sempre veicolo di messaggi di denuncia, e per questo evviva il maggiolino di Carpinello.

Che ne pensi? Mi interessa!

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